Gender Tech gap: responsabilità aziendale o problema socio-culturale?

Abbiamo chiesto ad Eva Pasqualini, Managing Partner, Direttore HR e Condirettore Commerciale di Technode, se il Gender Tech Gap è solo un limite di tante aziende, poco lungimiranti e spesso discriminatorie nei confronti delle donne, in particolare nel settore IT, o se si tratta di un ostacolo di natura socio-culturale difficile da superare, che spinge la maggioranza delle ragazze a non intraprendere la carriera nel mondo tech.

Il ruolo della donna nel lavoro è da sempre un tema molto delicato e discusso. Se da un lato le aziende spesso sono restie ad affidare ruoli manageriali e tecnici alle donne, ritenendole poco inclini a ricoprire determinati ruoli, in particolare in alcuni settori come quello dell’IT, dall’altro sono le donne stesse che decidono di non intraprendere determinate carriere universitarie e lavorative perché ritenute poco attraenti e interessanti.

La diffusione a livello mondiale del Gender Tech gap, ossia del divario e della disparità fra genere maschile e femminile nel mondo IT, è un fenomeno che purtroppo fatica ad arrestarsi in quanto il mondo STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) è ancora, troppo e troppo spesso, considerato una cosa “da uomini”, molto più di altri ambiti lavorativi.

“In Technode il 30% delle risorse sono donne. Per noi questo dato è un grande successo, specie se paragonato alla media di colossi come Facebook, Apple, Google o Microsoft che faticano ad arrivare al 23-25%*, ma non è ancora sufficiente. E’ un numero che vogliamo veder crescere, nonostante la maggior parte delle candidature per posizioni di consulenza IT e sviluppo applicativo, arrivino ancora da uomini” afferma Eva Pasqualini, Managing Partner, Direttore HR e Condirettore Commerciale di Technode.

La disuguaglianza sociale e culturale che colpisce le professioniste e le allontana dall’ambito IT impatta profondamente proprio su quegli ambiti del mondo del lavoro che invece avrebbero, più di altri, necessità di eterogeneità.
E le conseguenze non sono soltanto sociali, ma anche economiche: secondo uno studio condotto dalla Columbia University infatti, le aziende con le più alte percentuali di dipendenti donne superano i loro concorrenti anche in termini di redditività.

“Come donna, comprendo perfettamente le difficoltà che le donne affrontano quotidianamente nella conciliazione di vita lavorativa e vita privata, in quanto a loro è spesso affidata la completa gestione della casa e dei figli, a discapito del proprio lavoro.
La stessa Unione Europea lo scorso anno ha messo in campo la Strategia per la parità di genere 2020-2025, che si propone di raggiungere quella che la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha definito una “Unione dell’Uguaglianza”.
Ma ognuno di noi è chiamato a dare il proprio contributo in questi termini.
Abbiamo la responsabilità di abbreviare il gap promuovendo il ruolo della donna anche in settori ritenuti particolarmente “maschili” come quello dell’IT” continua Eva Pasqualini.

Secondo quanto riportato da uno studio condotto da Eurostat, nei settori tecnologici, l’Italia è infatti solo quintultima in Europa per numero di donne impiegate nell’ICT, meglio solo di Polonia (15%), Ungheria (12%), Malta (11%) e Repubblica Ceca (10%). Solo il 16% della forza lavoro è rappresentata da donne.
Mentre il Women in Digital Scoreboard 2021 rivela che in Europa solo il 19% degli specialisti che lavorano nell’ICT è rappresentato da donne ed appena un terzo dei laureati in discipline STEM sono ragazze.

“I dati europei sono decisamente poco confortanti, ed è per questo che la nostra responsabilità è ancora più grande. Se vogliamo che le cose evolvano, dobbiamo noi per primi farci promotori del cambiamento, ponendoci come un esempio virtuoso e spronando le ragazze ad intraprendere una carriera nel mondo IT, rendendola attrattiva, interessante e soprattutto accessibile.” conclude Eva Pasqualini.

L’obiettivo per Technode è estremamente ambizioso: diventare un esempio nel panorama dell’IT, riducendo il gender tech gap ed intervenendo in modo concreto e proattivo sulla cultura che produce un tale divario tecnologico e digitale.

Come già discusso nei nostri precedenti articoli, la domanda del mercato per ruoli tech è assolutamente superiore all’offerta, pertanto, non solo le opportunità ci sono, ma sono anche molte e diversificate tra loro per ruolo, competenze e responsabilità.

Se anche tu sei appassionata di IT e hai fatto dello sviluppo applicativo la tua passione, dai uno sguardo ai nostri progetti ed entra a far parte del nostro team!www.technodespa.com/unisciti-a-noi/

*indagine condotta nel 2021 da Statista riguardante la percentuale di donne impiegate in ruoli tecnici all’interno delle Big Tech.

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