IT Sostenibile: una scelta che conviene

I modelli di economia circolare, tendenti allo zero waste, possono davvero essere applicati al mondo dell’ICT?
E se sì, in che modo è possibile tradurre questi principi in un impegno concreto?

Spesso pensando al mondo dell’IT, si pensa ad una moltitudine di apparecchiature elettroniche obsolete, difficilmente riutilizzabili ed estremamente inquinanti, a volte addirittura ambiguamente dichiarate eco-sostenibil, in piena ottica Greenwashing.
Ma fortunatamente, negli ultimi anni, la società e le imprese si sono sempre più rese conto dell’importanza, in ottica di sostenibilità economica, dell’adozione di modelli che si concentrino contemporaneamente su aspetti tecnologici, produttività e utilizzo delle risorse naturali in modo più efficiente, mettendo in campo azioni concrete in soccorso di ambiente e società.

 

L’Economia Circolare nell’IT

Termini come Sostenibilità del Software, Economia Circolare, Green IT sono solo alcuni dei paradigmi emersi negli ultimi anni che hanno contribuito ad una sempre maggiore sensibilizzazione da parte delle aziende IT nei confronti della salvaguardia dell’ambiente.
Parimenti alla nascita di best practice e azioni lungimiranti messe in atto da colossi come Cisco e Microsoft, impegnate in prima linea nella “lotta allo spreco”, anche la stessa Comunità Europea ha ritenuto opportuno redigere un piano d’azione proprio, per agevolare la transizione delle imprese verso un modello di crescita di tipo “circolare”, un vero e proprio Action Plan varato dall’Europarlamento sull’Economia Circolare.
Nel marzo 2020, la Commissione Europea ha infatti adottato il “Nuovo piano d’azione per l’economia circolare per un’Europa più pulita e più competitivache, in linea con il Green Deal europeo, mira a rendere l’economia del vecchio continente più verde.
Il piano, che dal dicembre 2020 è diventato attuativo, ha l’obiettivo di garantire un maggior riciclo delle risorse, imponendo regole severe e vincolanti sull’utilizzo dei materiali e sul loro impatto ambitale.

 

Dalla teoria alla pratica

Molte imprese stanno già rispondendo a queste necessità, dotandosi di piani di sostenibilità e di strumenti adatti alla gestione delle singole fasi della catena di filiera, ma come applicare i principi dell’economia circolare, tendente allo spreco zero, al settore ICT?
Con l’utilizzo massivo di apparati ricondizionati ad esempio, con l’uso delle energie rinnovabili per l’alimentazione dei data center, o di impianti di refrigerazione efficienti ed intelligenti per il raffreddamento delle sale server.
Ma anche attraverso la scelta di acquistare device e prodotti provenienti da aziende sostenibili: se ogni impresa pretende che il proprio fornitore faccia uso di materiali e prodotti sostenibili, anche quest’ultimo pretenderebbe altrettanto dai propri fornitori a monte, innescando così un approccio green virtuoso di filiera.

 

 

Una scelta che conviene

Un IT più eco-sostenibile non aiuta soltanto la salvaguardia del nostro pianeta, ma molti sono anche i vantaggi concreti dal punto di vista economico per le aziende.
Da uno studio del 2021 condotto dalla School of Management del Politecnico di Milano (il Circular Economy Report 2021 dell’Energy & Strategy Group) emerge che, se venissero adottate pratiche manageriali per l’economia circolare nell’industria italiana, si genererebbero al 2030 circa 100 miliardi di euro annui, quasi il 4,5% del Pil nazionale al 2019, stando all’impatto su sei macrosettori chiave.
Anche solo con il semplice acquisto di apparecchiature ricondizionate, ad esempio, si garantirebbe per le aziende un risparmio stimato tra il 60 e il 90% rispetto all’acquisto del nuovo, offrendo in egual misura qualità, affidabilità e garanzia.
Oltre a questo, la sostenibilità paga anche in termini di maggiore valore aggiunto percepito da parte dei clienti nei confronti dell’impresa.
Da un’analisi pubblicata da Accenture ad ottobre 2021, si evince come le aziende più lungimiranti e attente alla sostenibilità, siano risultate il 21% più profittevoli.
Concludendo, l’essere sostenibili oggi si sta dunque trasformando da un nice to have ad un must to have per le imprese, con evidenti ripercussioni in termini di strategia di business e vantaggio competitivo.

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